Johnny R.I.P. (21-10-1984 / 24-04-08)
DAL CORRIERE DELLA SERA (25-04-2008) :
LECCO - Un muratore di 23 anni, Christian De Vita Musolino, di Rozzano (Milano) è morto ieri a Lecco, mentre migliaia di lavoratori edili avevano incrociato le braccia per lo sciopero generale sul rinnovo del contratto di categoria: secondo i sindacati, in Lombardia l' adesione è stata dell' 85%. Anche per le vie di Lecco hanno sfilato oltre duecento lavoratori, con striscioni e cartelli per chiedere più soldi in busta paga e più sicurezza sui luoghi di lavoro. E proprio al termine della manifestazione, alcuni sindacalisti hanno ricordato che il cantiere teatro dell' infortunio mortale di ieri dieci mesi fa era stato messo sotto sequestro perché vi lavoravano alcuni irregolari cinesi. L' incidente sul lavoro è avvenuto nel rione Malavedo, lungo la strada che sale in Valsassina, dove è aperto il cantiere per la costruzione di un condominio. Il giovane, che lavorava per un' impresa in subappalto, è caduto da un' altezza di otto metri e ha battuto il capo. Erano circa le 13.30. I soccorritori del 118, chiamati dai colleghi del ragazzo, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Il pm Luca Masini ha ordinato il sequestro del cantiere e disposto l' autopsia sul corpo del giovane. Nel Lecchese, questo è il secondo infortunio mortale nel giro di quattro giorni. Lunedì a Costa Masnaga, in un' azienda agricola, un lavoratore aveva perso la vita scaricando un rimorchio di foraggio: le funi si erano allentate ed era stato travolto da una balla di fieno. Secondo i dati della Fillea-Cgil, nei cantieri italiani le vittime di infortuni sul lavoro sono state 191 nel 2005, 258 nel 2006 e 235 nel 2007, mentre quest' anno siamo già a 59 vittime.
Christian, per gli amici Jonny ci lascia a 23 anni il 24/4/2008. Muore mio "fratello" nel modo più brutale che si possa pensare...sul lavoro e col tempo di capire che è finita. A lui ho dedicato 2 tatuaggi , a lui dedico ogni mio successo,e a lui dedico questa pagina. Ciao Jonny!
LECCO - Un muratore di 23 anni, Christian De Vita Musolino, di Rozzano (Milano) è morto ieri a Lecco, mentre migliaia di lavoratori edili avevano incrociato le braccia per lo sciopero generale sul rinnovo del contratto di categoria: secondo i sindacati, in Lombardia l' adesione è stata dell' 85%. Anche per le vie di Lecco hanno sfilato oltre duecento lavoratori, con striscioni e cartelli per chiedere più soldi in busta paga e più sicurezza sui luoghi di lavoro. E proprio al termine della manifestazione, alcuni sindacalisti hanno ricordato che il cantiere teatro dell' infortunio mortale di ieri dieci mesi fa era stato messo sotto sequestro perché vi lavoravano alcuni irregolari cinesi. L' incidente sul lavoro è avvenuto nel rione Malavedo, lungo la strada che sale in Valsassina, dove è aperto il cantiere per la costruzione di un condominio. Il giovane, che lavorava per un' impresa in subappalto, è caduto da un' altezza di otto metri e ha battuto il capo. Erano circa le 13.30. I soccorritori del 118, chiamati dai colleghi del ragazzo, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Il pm Luca Masini ha ordinato il sequestro del cantiere e disposto l' autopsia sul corpo del giovane. Nel Lecchese, questo è il secondo infortunio mortale nel giro di quattro giorni. Lunedì a Costa Masnaga, in un' azienda agricola, un lavoratore aveva perso la vita scaricando un rimorchio di foraggio: le funi si erano allentate ed era stato travolto da una balla di fieno. Secondo i dati della Fillea-Cgil, nei cantieri italiani le vittime di infortuni sul lavoro sono state 191 nel 2005, 258 nel 2006 e 235 nel 2007, mentre quest' anno siamo già a 59 vittime.
Christian, per gli amici Jonny ci lascia a 23 anni il 24/4/2008. Muore mio "fratello" nel modo più brutale che si possa pensare...sul lavoro e col tempo di capire che è finita. A lui ho dedicato 2 tatuaggi , a lui dedico ogni mio successo,e a lui dedico questa pagina. Ciao Jonny!
17/11/2008 Il tatuaggio dedicato a Johnny.
Lui negli sms si firmava JONNY, senza h...forse non ha mai saputo come si scriveva, o forse sono io il povero scemo che non ha capito che gli andava bene cosi. Lui era particolare, lo diceva anche un suo tatuaggio "Shit can Happen" (merda, può capitare) che tra l'altro gli avevo suggerito io per il suo modo di fare...un modo di dire "chissene frega". Mai avrei pensato che anni dopo, quel tatuaggio che io stesso gli avevo suggerito e che aveva subito accettato di farsi, me lo sarei rifatto io....per ricordarmi...e per non dimenticare.
Lui negli sms si firmava JONNY, senza h...forse non ha mai saputo come si scriveva, o forse sono io il povero scemo che non ha capito che gli andava bene cosi. Lui era particolare, lo diceva anche un suo tatuaggio "Shit can Happen" (merda, può capitare) che tra l'altro gli avevo suggerito io per il suo modo di fare...un modo di dire "chissene frega". Mai avrei pensato che anni dopo, quel tatuaggio che io stesso gli avevo suggerito e che aveva subito accettato di farsi, me lo sarei rifatto io....per ricordarmi...e per non dimenticare.
Anche Stefano Marchica ci lascia...assassinato brutalmente dal marito della donna con cui Ste andava a letto.
05/06/2010
Mi è stato comunicato poco fà che un altro mio ex compagno di comunità ci ha lasciati...ma questa notizia è vecchia di 5 anni, perchè stefano viene assassinato l'11/11/2005.
Io e stefano non abbiamo mai legato particolarmente, l'ho conosciuto nel Novembre del 1997 nell'alloggio di porto valtravaglia...un tipo di robusta costituzione che spadroneggiava per esporsi, tanto leone quanto gazzella. Inoffensivo, il classico can che abbaia non morde. Io e Stefano non abbiamo mai legato molto, cosi come in quel periodo non ho legato con nessun menbro della mia età ma solo con i ragazzi più grandi dell'alloggio a fianco a quello in cui ero ospitato. Lasciai l'istituto di Porto Valtravaglia nel Gennaio del 98 e 2 anni dopo andando a ritrovare vecchi amici della comunità di via jommelli (milano) appresi che Stefano era appena arrivato là e raccontava che a porto valtravaglia mi picchiava. Il solito leone...quando mi ebbe davanti confessò davanti a tutti che disse quelle cose solo per mettersi in mostra, solo per attirare l'attenzione dei suoi nuovi compagni. Ammirai il gesto e perdonai il "tradimento". Quella fu l'ultima volta in cui vidi Stefano Marchica.
Riporto di seguito un articolo tratto dal sito della repubblica che spiega come sono andati i fatti:
Paderno d'Adda, ieri la scoperta del corpo di Stefano Marchica
Damiano Tassone forse stava per ammazzare anche la donna
Fa uccidere l'amante della moglie
arrestato insieme all'assassino
Gaetano Vaglica, il killer, ha confessato anche cinque rapine
a tradirlo il telefonino rubato ad una donna che aveva violentato
MILANO - La vendetta per il tradimento subito da parte della moglie. Sarebbe questa la motivazione dell'omicidio di Stefano Marchica, 22 anni, avvenuto ieri mattina a Paderno d'Adda, in provincia di Lecco. E oggi i carabinieri hanno fatto scattare le manette per il mandante e l'autore materiale del delitto.
In carcere sono finiti Damiano Tassone, 33 anni, residente a Nardodipace, e Gaetano Vaglica, 28 anni, abitante a Bernareggio, in provincia di Milano. Il primo era fuggito in Calabria subito dopo l'omicidio e, secondo i carabinieri, forse si apprestava a uccidere anche la consorte (come aveva già tentato di fare in passato).
Gaetano Vaglica è stato immobilizzato dai carabinieri giunti in forze in casa sua: aveva alla cintura una Beretta con 15 colpi nel caricatore e uno in canna. Quando ha visto i militari ha provato a imbracciare l'arma. Ha confessato di essere l'autore dell'omicidio e ha spiegato che a commissionargli il delitto era stato il suo conoscente, che aveva ospitato in casa e contro il quale nel corso di un litigio aveva pure esploso due colpi di pistola senza colpirlo.
L'uomo ha anche confessato di essere l'autore di cinque rapine compiute due giorni prima a Sulbiate e ad Aicurizio (due comuni vicini) ai danni di automobilisti nel tentativo di procurarsi un'auto per commettere l'omicidio. Quattro delle cinque rapine non erano riuscite per la fuga delle vittime. La quinta aveva portato al sequestro di una donna, che poi era stata anche violentata sotto la minaccia della pistola.
A tradire Gaetano Vaglica è stato il cellulare rubato alla donna che lui ha imprudentemente adoperato dopo aver buttato via la scheda. I militari sono andati a prenderlo convinti di arrestare l'autore delle cinque rapine e della violenza sessuale e solo dopo hanno collegato questi fatti all'omicidio.
E' stata la madre di Stefano Marchica a denunciare la scomparsa del ragazzo e a riferire il contenuto di una telefonata ricevuta la sera prima dal figlio. Un interlocutore, non ancora identificato, gli raccomandava di non andare all'appuntamento con Gaetano Vaglica perché sarebbe stato per lui troppo pericoloso.
Mi è stato comunicato poco fà che un altro mio ex compagno di comunità ci ha lasciati...ma questa notizia è vecchia di 5 anni, perchè stefano viene assassinato l'11/11/2005.
Io e stefano non abbiamo mai legato particolarmente, l'ho conosciuto nel Novembre del 1997 nell'alloggio di porto valtravaglia...un tipo di robusta costituzione che spadroneggiava per esporsi, tanto leone quanto gazzella. Inoffensivo, il classico can che abbaia non morde. Io e Stefano non abbiamo mai legato molto, cosi come in quel periodo non ho legato con nessun menbro della mia età ma solo con i ragazzi più grandi dell'alloggio a fianco a quello in cui ero ospitato. Lasciai l'istituto di Porto Valtravaglia nel Gennaio del 98 e 2 anni dopo andando a ritrovare vecchi amici della comunità di via jommelli (milano) appresi che Stefano era appena arrivato là e raccontava che a porto valtravaglia mi picchiava. Il solito leone...quando mi ebbe davanti confessò davanti a tutti che disse quelle cose solo per mettersi in mostra, solo per attirare l'attenzione dei suoi nuovi compagni. Ammirai il gesto e perdonai il "tradimento". Quella fu l'ultima volta in cui vidi Stefano Marchica.
Riporto di seguito un articolo tratto dal sito della repubblica che spiega come sono andati i fatti:
Paderno d'Adda, ieri la scoperta del corpo di Stefano Marchica
Damiano Tassone forse stava per ammazzare anche la donna
Fa uccidere l'amante della moglie
arrestato insieme all'assassino
Gaetano Vaglica, il killer, ha confessato anche cinque rapine
a tradirlo il telefonino rubato ad una donna che aveva violentato
MILANO - La vendetta per il tradimento subito da parte della moglie. Sarebbe questa la motivazione dell'omicidio di Stefano Marchica, 22 anni, avvenuto ieri mattina a Paderno d'Adda, in provincia di Lecco. E oggi i carabinieri hanno fatto scattare le manette per il mandante e l'autore materiale del delitto.
In carcere sono finiti Damiano Tassone, 33 anni, residente a Nardodipace, e Gaetano Vaglica, 28 anni, abitante a Bernareggio, in provincia di Milano. Il primo era fuggito in Calabria subito dopo l'omicidio e, secondo i carabinieri, forse si apprestava a uccidere anche la consorte (come aveva già tentato di fare in passato).
Gaetano Vaglica è stato immobilizzato dai carabinieri giunti in forze in casa sua: aveva alla cintura una Beretta con 15 colpi nel caricatore e uno in canna. Quando ha visto i militari ha provato a imbracciare l'arma. Ha confessato di essere l'autore dell'omicidio e ha spiegato che a commissionargli il delitto era stato il suo conoscente, che aveva ospitato in casa e contro il quale nel corso di un litigio aveva pure esploso due colpi di pistola senza colpirlo.
L'uomo ha anche confessato di essere l'autore di cinque rapine compiute due giorni prima a Sulbiate e ad Aicurizio (due comuni vicini) ai danni di automobilisti nel tentativo di procurarsi un'auto per commettere l'omicidio. Quattro delle cinque rapine non erano riuscite per la fuga delle vittime. La quinta aveva portato al sequestro di una donna, che poi era stata anche violentata sotto la minaccia della pistola.
A tradire Gaetano Vaglica è stato il cellulare rubato alla donna che lui ha imprudentemente adoperato dopo aver buttato via la scheda. I militari sono andati a prenderlo convinti di arrestare l'autore delle cinque rapine e della violenza sessuale e solo dopo hanno collegato questi fatti all'omicidio.
E' stata la madre di Stefano Marchica a denunciare la scomparsa del ragazzo e a riferire il contenuto di una telefonata ricevuta la sera prima dal figlio. Un interlocutore, non ancora identificato, gli raccomandava di non andare all'appuntamento con Gaetano Vaglica perché sarebbe stato per lui troppo pericoloso.